Progetto 98

Cos’è il Progetto 98?

Il PROGETTO 98, è come dice la parola stessa, è una serie di attività volte ad una specifica realizzazione di processi riguardanti  la Vespa 98 della Piaggio.

Come nasce il Progetto 98?

Il PROGETTO 98 nasce dall’esigenza di reperire pezzi di ricambio adattabili per completare restauri di Vespa 98 e che sul mercato non si trovano facilmente. Inizialmente si ha avuto la necessità di Kit bacchetta, poi il fanalino, la pedana e via dicendo. Tutto nasce dalle mani del titolare Gaetani Francesco, che con maestria e attenzione ai particolari, ricostruisce i pezzi adattabili, in modo da poter completare un restauro che altresì sarebbe impossibile completare proprio per la mancanza di ricambi reperibili sul normale mercato. Logico è che tale modifiche non saranno mai considerati pezzi originali, ma solo pezzi adattabili anche se fedeli dal punto estetico ai pezzi originali.

 

VESPA 98 I SERIE (1946)

Il modello 98 è il più significativo di tutta la produzione Vespa, dato che si tratta del primo ad essere commercializzato. Rappresenta una versione che, fin dall’inizio, mette in luce quelle caratteristiche peculiari che si manterranno pressochè immutate per tutti i primi cinquant’anni della storia della Vespa: scocca portante, motore laterale, trasmissione finale diretta e ruote intercambiabili.
La 98 viene presentata al grande pubblico alla Fiera di Milano dell’aprile 1946 e suscita grande stupore. Prima di allora era stata vista esclusivamente da una ristretta cerchia di persone al Golf Club di Roma, soltanto un mese prima. La Piaggio presenta il nuovo scooter come “motoleggera utilitaria” per rassicurare la clientela sulla protettività della scocca in lamiera.
In primavera vengono consegnati i primi esemplari che escono dallo stabilimento di Pontedera, a un prezzo di 55 mila Lire. Tecnicamente la 98 non si discosta molto dal prototipo del 1945 che l’ha peceduta: in pratica l’unica differenza notevole risiede nel tipo di raffreddamento che, invece di immettere l’aria con un passaggio naturale attraverso le feritoie del cofano, utilizza una ventola per l’aria forzata. Per sperimentare questa soluzione, l’ingegner D’Ascanio introduce del borotalco nel convogliatore per verificare i passaggi, una prova empirica ma efficace che i presenti ricordano anche per essersi ricoperti completamente di bianco. La clientela apprezza la grande semplicità d’uso, la protettività, l’affidabilità, la pulizia del veicolo e anche l’eleganza di questo nuovo veicolo.
La presenza della ruota rassicura nei trasferimenti sulle strade in cattive condizioni dell’Italia nel dopoguerra. L’avviamento a pedivella si dimostra facilissimo e mette chiunque in condizione di metteri alla guida della Vespa. I difetti riscontrati nella 98 riguardano sostanzialmente il comfort, limitato per la ridottissima efficacia della sospensione anteriore. Questa non presenta infatti una molla elicoidale come nei modelli successivi, ma soltanto una coppia di piccole molle a spirale. La sospensione posteriore è in pratica inesistente e si fa affidamento unicamente alle molle della sella. Da perfezionare anche il cambio, che utilizza quattro bacchette metalliche; quando queste prendono gioco, gli innesti si fanno più difficoltosi e si deve ricorrere a una regolazione. Le vibrazioni sono piuttosto contenute, ma a volte possono provocare il distacco della pedivella di avviamento. Manca il cavalletto, quindi si è costretti a parcheggiare la Vespa coricandola su un fianco, soluzione che verrà in seguito abbandonata. La prima versione della 98 è riconoscibile dalle successive per la sagoma del parafango anteriore che risulta particolarmente estesa e avvolgente sui fianchi, ma che esige la rimozione delle pareti mobili per la sostituzione della ruota.
Altri particolari: la marmitta è del tipo a flauto, la sella ha le molle cilindriche, il fanale posteriore è a pera, la leva di avviamento è dritta, la sospensione anteriore ha la spirale con un ricciolo, i cofani appoggiano a una sede e sono fissati con un gancio a molletta.

Numero di esemplari prodotti:
V98: 1.399

VESPA 98 II SERIE (1947-1948)

La 98 viene migliorata in tanti piccoli particolari: il parafango anteriore perde le pareti mobili e diventa di tipo normale (dal telaio 2400). La marmitta è di tipo squadrato (telaio 2280). Le molle della sella assumono una forma conica (telaio 3800). I cofani presentano una guarnizione di chiusura, con un pomello (telaio 1150). Rimangono la pedivella di avviamento dritta e il fanalino posteriore a pera. Continuano i piccoli interventi per migliorare la 98. La forma della pedivella di avviamento non è più dritta ma arquata, per una più agevole messa in moto (telaio 5779). Il fanalino posteriore è tondo (telaio 5740). La molla della sospensione anteriore ha la spirale dritta (telaio 5600). Gli ultimi esemplari presentano l’attacco di supporto del motore in lega di alluminio anzichè in acciaio.

Numero di esemplari prodotti:
V98: 15.680

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